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PREPARAZIONE DEL TROFEO

Pubblicato da Paolo

 La passione per la caccia è insita nell’uomo, ed istintivo è stato il voler conservare delle parti degli animali cacciati, per ricordare e rimarcare quei momenti, il coraggio, la maestosità e la forza della preda cacciata.

Cesare narra che i giovani Germani, apprendevano l’arte della guerra cacciando l’Uro. Questo enorme e pericolosissimo bovide, popolava le foreste dell’Europa centrale. Con le corna a forma di lira, ricurve in avanti, erano noti per il temperamento molto aggressivo. Nelle culture antiche, per un giovane guerriero,  possedere trofei di Uro era una chiara dimostrazione di grande coraggio.

Con la caccia di selezione oggi, la trofeistica ha un valore e uno scopo sicuramente diverso. Non è solo un modo per onorare il capo abbattuto e per conservare per sempre un pezzo di emozione che la natura ci ha offerto, ma è anche un importante elemento di studio e controllo nella gestione di una specie

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  Trofei del distretto a Villa Fidelia settembre 2011

 

Il trofeo può essere preparato in bianco o naturalizzato.

Per il Trofeo naturalizzato è necessario affidarsi a un tassidermista, tagliando il mantello senza rovinarlo fin sotto alle spalle. 

                                                                                                                                                                                Per il Trofeo in bianco si può procedere in questo modo:   

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 1°)  Dopo aver staccato  la mandibola, si immerge il cranio in una casseruola sufficientemente grande da poter contenere la testa. Il palco non dovrà essere mai immerso nell’acqua bollente, sarebbe meglio proteggerlo con carta stagnola. Accorgimento da usare soprattutto per i trofei in velluto.

 

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2°)  Dopo circa un’ora di bollitura, si procede a una grossolana scarnificazione del cranio.

 

3°)  Dopo con una seconda e  più accurata bollitura, quando la carne si stacca da sola dall’ osso si procede alla definitiva e attenta scarnificazione.

 

4°)   Fatto asciugare il trofeo lo si immerge in acqua ossigenata 130 volumi. avendo cura di eliminate ogni menbrana o  altro. 

 

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 5°)  A questo punto non resta che decidere come tagliare il trofeo prima di attaccarlo al nostro scudetto. Ecco i tagli consentiti.

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A. Taglio CIC 

B. Taglio della porzione masticatoria

C.Non tagliato           

 

 

 

  Altro  tipo di trofeo è il Bart.

Il Bart è in genere fatto con i peli del dorso del camoscio e una volta montato sul cappello, raggiunge la forma di una palla. Da noi in Appennino, il Bart può essere eseguito con peli di cinghiale, con la giogaia del cervo, a volte anche di daino. I miei sono di capriolo.  

  

 Bart

 

                                 

I trofei in velluto per essere conservati vanno immersi per 10 giorni in formalina, poi si lalsciano asciugare all'aria

I trofei in velluto per essere conservati vanno immersi per 10 giorni in formalina, poi si lalsciano asciugare all'aria